Questo eccezionale museo di arte francese impressionista, post-impressionista e di art nouveau, è ospitato in una sede assolutamente meravigliosa: la Gare d’Orsay, un capolavoro di architettura art nouveau, costruito in occasione dell’Esposizione Universale del 1900.
Per realizzare il museo, è stato svolto un incredibile lavoro di riconversione, che ha portato l’ex stazione ferroviaria a diventare un museo di altissimo livello.
Nel Museo d’Orsay infatti sono raccolte alcune fra le più importanti opere francesi, fra cui i più famosi quadri impressionisti.
Situata nel cuore di Parigi, lungo la Senna di fronte ai Giardini delle Tuileries, la Gare d’Orsay venne progettata dall’architetto Victor Laoloux come terminale di linea e fu subito molto amata per la sinuosità della sua struttura.
Divenne purtroppo obsoleta negli anni ’30, per la crescente elettrificazione della rete ferroviaria francese e la scarsa grandezza delle sue piattaforme. Successivamente fu utilizzata come centro di smistamento dei pacchi postali durante la seconda guerra mondiale.
Qualche anno dopo rischiò persino la demolizione ma un progetto di riconversione degli anni ’70 l’ha riportata a nuova vita come museo. Infatti la trasformazione della stazione in un polo museale, fu affidata a Renaud Bardon, Pierre Colboc e Jean-Paul Philippon, mentre l’allestimento degli spazi interni all’architetto italiano Gae Aulenti.
Il punto di forza del museo sta infatti nello spazio interno, un’immensa navata centrale orlata da sale disposte su cinque piani: in questo modo gli architetti hanno ricavato una vasta superficie di 17.000 m2 per l’esposizione delle opere che possono essere visitate liberamente, senza un preciso ordine spaziale.
La sala principale, sorvegliata ancora dal vecchio orologio della stazione, ha conservato il suo ruolo centrale, creando un senso di unità tra le varie espressioni d’arte custodite nel museo: pittura, scultura, arti decorative, fotografia, arti grafiche e architettura.
All’interno del Museo d’Orsay sono conservate opere dal valore inestimabile, appartenenti al periodo d’oro dell’arte francese, compreso tra il 1840 e il 1914. Qui potrete ammirare alcuni capolavori dei movimenti impressionista, postimpressionista e Art Nouveau.
Ma quali sono le opere da non perdere? Se avete poco tempo a disposizione, abbiamo raccolto per voi i quadri più famosi da vedere assolutamente.
Il più grande esponente della pittura pre-impressionista, Édouard Manet, fu travolto dalle critiche e dallo scandalo, alla presentazione del dipinto al Salon des Refusés nel 1863. La critica rifiutò l’opera, giudicandola irriverente e scandalosa, non solo per la presenza di una donna nuda in mezzo a uomini vestiti (il fratello del pittore ed il suo futuro cognato), ma anche per l’utilizzo di una nuova tecnica pittorica, che abbandonava le tradizionali sfumature per abbracciare i contrasti netti tra luce ed ombra.
L’opera più famosa di Pierre-Auguste Renoir, è diventata rapidamente uno dei simboli dell’intero movimento impressionista. L’opera riesce a riprodurre l’atmosfera gioiosa di un allegro pomeriggio danzante al Moulin de la Galette, un ristorante bohemien inaugurato nel 1870 in un vecchio mulino a vento sulla collina di Montmartre. Le sue rapide e fitte pennellate diventano in poco tempo un segno distintivo della sua arte.
Realizzato nel 1889 in Provenza, durante il suo ricovero presso il manicomio di Saint-Rémy, il quadro è uno dei tanti autoritratti di Vincent Van Gogh, che cercava, attraverso la tecnica pittorica, di indagare disperatamente nei meandri della sua identità, in una continua ricerca interiore.
L’opera infatti è incentrata tutta sul viso ed in particolare sullo sguardo, che riflettono chiaramente la sofferenza del momento e una personalità tormentata.
E’ una delle tante opere che Edgar Degas dedicò alle ballerine dell’Opéra di Parigi che frequentava spesso, anche per assistere alla preparazione dei balletti dietro le quinte. Proprio qui nasce il suo amore per questo tema che gli permetterà di dipingere diverse tele sulla danza. Ben presto le ballerine diventarono il suo soggetto preferito, ripreso in una quantità incredibile di varianti.
Vincent Van Gogh ha vissuto per un periodo da Arles, in Provenza. In una sera di fine settembre del 1888, decise di immortalare i riflessi delle luci della città e delle stelle, nelle acque del fiume Rodano.
E’ una delle opere più celebri del pittore francese Paul Gauguin, uno dei maggiori esponenti del movimento del Postimpressionismo.
Dopo essere scappato dalla civiltà occidentale per rifugiarsi a Mataiea, sull’isola di Tahiti, alla ricerca di un luogo di pace, Gaugin trovò qui il suo paradiso terrestre: rimase estasiato dai colori, dai profumi e dalla mite popolazione locale, che iniziò a diventare l’unica protagonista dei suoi dipinti.
L’opera ritrae due donne indigene in riva al mare colte e immortalate nello svolgimento delle attività quotidiane.
Una delle tante tele di Monet esposte al Museo d’Orsay, I papaveri, riassume perfettamente le principali caratteristiche della pittura impressionista: i colori brillanti e vivaci, la prospettiva e la tecnica en plein air.
Dopo essersi trasferito nel 1873 ad Argenteuil, un’affascinante cittadina sulle rive della Senna, l’artista si cimenterà nell’esplorazione della tecnica en plein air, ossia all’aria aperta, per ritrarre paesaggi luminosi e colorati.
L’opera fu dipinta da Henri Matisse nell’inverno tra il 1904 e il 1905, ma la sua genesi risale all’estate precedente, quando l’artista era in villeggiatura a Saint-Tropez.
L’opera appresenta un gruppo di bagnanti in riva al mare e prende il nome da un famoso distico di Charles Baudelaire, nel poemetto “Invito al viaggio”.
Paul Cezanne è il più grande esponente dell’arte moderna, a metà strada tra l’Impressionismo e le prime avanguardie pittoriche del Novecento, precursore del cubismo. In questa opera l’artista ha voluto rappresentare il difficile rapporto con il padre, il quale non riusciva ad accettare la vita artistica del figlio: un perenne gioco delle parti e delle posizioni.
Georges Seurat, da tutti considerato il padre del Puntinismo e del divisionismo, ha letteralmente rivoluzionato la pittura con le sue teorie innovative sul colore.
L’artista, morto a soli 31 anni, ha lasciato quest’ultima opera rimasta incompiuta, la terza di un trittico dedicato alle attrazioni della società moderna e agli spettacoli notturni.
Il Musée d’Orsay è ricco di opere, anche se decisamente più piccolo rispetto al Museo del Louvre. Nonostante sia ben organizzato, lo spazio aperto e la grande quantità di opere potrebbero darvi un senso di spaesamento. Infatti qui troverete alcuni dei più grandi capolavori dell’arte francese, tutti raccolti in un’unica sede.
Il vanto di questo museo è anche quello di aver allestito alcune sezioni didattiche per spiegare ai visitatori il contesto storico, politico, cinematografico e tecnologico dei periodi attraversati dalle opere.
Inoltre vi segnaliamo che il museo è in continua trasformazione, grazie ad un incessante processo di acquisizioni e di cambiamenti nella disposizione delle opere.
Questa corrente artistica nata dall’architetto e designer belga Victor Horta allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, dilagò per tutta Europa molto rapidamente, invadendo non solo l’arte tradizionale ma anche il design, la gioielleria, l’oggettistica in vetro, l’architettura e l’arredamento.
Da non perdere la libreria in legno intagliato di Rupert Carabin.
All’interno del museo si trova questa notevole collezione di sculture assortite in maniera eclettica e variegata come la Giovane ballerina di 14 anni di Edgar Degas, La porta dell’inferno di Auguste Rodin, Age Mur di Camille Claudel, La danza di Carpeaux.
In questa collezione sono racchiuse tutte le opere francesi antecedenti alla comparsa dell’impressionismo, nel 1870: da notare alcuni grandi pittori impressionisti nei periodi precedenti di maturazione. Le opere di maggior rilievo sono La caccia ai leoni di Eugène Delacroix, La sorgente di Jean-Dominiques Ingres e Olympia di Edouard Manet.
Questa è sicuramente la sezione più amata e visitata dal pubblico del museo e racchiude alcuni dei più grandi capolavori dell’arte impressionista: Monet, Pissarro, Sisley, Degas, Cèzanne, Gauguin, Van Gogh. Da non perdere Le ninfee blu di Monet, le Contadine bretoni di Gauguin, la Natura morta con mele e arance di Cèzanne e La belle Angèle di Gauguin.
Rimarrete incantati anche da questa sezione, che raccoglie un periodo artistico contemporaneo e successivo all’impressionismo: Seurat, Toulouse-Lautrec, Gauguin, Redon e Rousseau tra gli artisti presenti. Cercate Jane Avril mentre danza di Toulouse-Lautrec, i dipinti di Pont Aven di Gauguin.
In questa collezione sono esposte le opere naturaliste e simboliste del periodo compreso fra il 1880 e il 1900, con le loro visioni oniriche. Da non perdere i Docks di Cardiff di Lionel Walden, Serenità di Henri Martin, La scuola di Platone di Delville e Notte d’estate di Homer.
Biglietti scontati con ingressi dopo le 16.30 e dopo le 18.00 il giovedì. Vi consigliamo di acquistare i biglietti on line per evitare le perenni code, soprattutto nei week end.
Il museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 09.30 alle 18.00. Vi ricordiamo che l’ultimo accesso al museo è consentito alle ore 17.00, l’ultimo accesso alle mostre alle ore 17.15 e la chiusura delle sale inizia alle ore 17.30.
Ogni giovedì è prevista un’apertura straordinaria notturna fino alle 21.45 Ultimo accesso al museo e alle mostre alle ore 21.oo e chiusura delle sale alle ore 21.30.
Il museo è chiuso tutti i lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre.
Il Museo d’Orsay si trova nel Quartiere Saint Germain des Prés, incastonato tra Quai Anatole France e Rue de Lille, sulla riva sinistra della Senna.
Può essere comodamente raggiunto utilizzando i mezzi pubblici:
Le City Card permettono di risparmiare sui mezzi pubblici e/o sugli ingressi delle principali attrazioni turistiche.