La Corsica è certamente una meta ideale per gli amanti del mare e delle spiagge caraibiche, ma vi sorprenderà scoprire che è anche un paradiso naturalistico ideale per chi ama fare trekking e arrampicate in montagna.
Alcuni descrivono la Corsica come una montagna in mezzo al mare e non sbagliano. L’isola è ricoperta di fitti boschi che, in alcuni punti, arrivano a strapiombo sul mare e regalano panorami unici.
I percorsi in Corsica sono molti e tra i più variegati, adatti sia ai principianti in cerca di itinerari facili da percorrere in poche ore, che agli escursionisti esperti che vogliano cimentarsi in trekking di più giorni, alcuni anche difficili ma tra i più suggestivi d’Europa.
Il sentiero GR20 è certamente il percorso escursionistico più spettacolare della Corsica. Questo tracciato lungo circa 180 km collega la Corsica da Nord a Sud, da Calenzana a Conca, attraversando il Parco Naturale Regionale della Corsica.
Il GR20 è diviso in 16 tratti (della durata di circa 1 giorno di cammino ciascuno). Bisogna quindi tenere in considerazione il tempo necessario a percorrerlo e il fatto che sia un trekking per escursionisti esperti in quanto richiede una buona preparazione fisica.
E’ molto importante conoscere in anticipo il percorso ed essere preparati ad affrontarlo: studiate le tappe, prenotate gli alloggi e ovviamente utilizzate attrezzature adatte. Da sottolineare che il GR20 è considerato il sentiero escursionistico più difficile d’Europa.
Si parte da un’altitudine di 275 mt e si arriva fino ai 2200 metri ma più che il dislivello sono le mutevoli condizioni metereologiche il principale ostacolo: con meteo avverso occorre valutare bene se sia meglio proseguire o attendere uno o più giorni per proseguire.
Il sentiero dei doganieri, da non confondere con l’omonimo percorso della Bretagna, è un itinerario lungo 26 km lungo la penisola di Capo Corso. E’ per lo più facile, soprattutto nella prima parte, e si riesce a percorrere in 8/9 ore oppure si può decidere di farlo in due giorni con ritmi più rilassati.
E’ molto frequentato oltre che da appassionati trekker anche da numerosi turisti in quanto fattibile anche da chi non ha esperienza. Non si tratta infatti di un sentiero in montagna ma per lo più una lunga escursione lungo il litorale. E’ tuttavia un percorso molto suggestivo, a picco sul mare, capace di regalare scenari incredibili, merita davvero.
Partenza da Macinaggio e arrivo a Centuri.
Se il sentiero dei doganieri vi è piaciuto così tanto o non vi sembra abbastanza e volete proseguire, allora l’ideale è la traversata di Capo Corso, che ne è la prosecuzione.
Si parte infatti dal medesimo punto, da Macinaggio, si percorre il sentiero dei Doganieri fino alla riserva protetta dal Conservatoire du Littoral e si prosegue sul sentiero delle Creste. L’ideale sarebbe percorrerlo in primavera o autunno per evitare il caldo torrido, ma ovviamente anche l’estate va bene se ben attrezzati con acqua e creme solari.
Mettete in conto 6 giorni per completarlo.
Il Sentier du Littoral è un percorso facile ma molto panoramico di soli 2 giorni (o volendolo fare con molta calma anche 3) che attraversa il deserto di Agriates: un susseguirsi di paesaggi rocciosi e verde macchia mediterranea che termina in caraibiche spiagge sabbiose. Si svolge interamente in area protetta, dove è vietato sia il campeggio che il bivacco, ma sono presenti sia rifugi che e campeggi.
Si parte da Saint Florent e si arriva a Ostriconi, la lunghezza complessiva è di circa 50km su sentiero facile da percorrere.
All’interno del Parco Naturale della Corsica, è un sentiero poco conosciuto e frequentato e di conseguenza più autentico e tranquillo.
Essendo però un sentiero abbastanza recente e poco battuto è fondamentale avere una mappa del percorso e una bussola: i sentieri sono spesso poco chiari o non segnalati. Ciò vi dovrebbe far intendere quanto sia semplice perdersi..
Si parte da L’Ile Rousse e si arriva a Corte, per una durata complessiva di circa 7 giorni. Il livello è facile/escursionistico, più complesso è trovare sempre le indicazioni giuste.
La Foresta dell’Ospedale è situata nell’entroterra di Porto Vecchio all’interno del Parco Naturale Regionale Corso.
Partendo dalla frazione di l’Ospedale si può intraprendere un percorso ad anello con punto di arrivo la Punta di Vacca Morta. Il percorso ha una lunghezza di 10 km, percorribili in circa 4 ore. Nonostante il dislivello di quasi 900 metri, l’escursione è di livello intermedio ed è ben segnalata.
Lungo il percorso incontrerete un grande lago immerso tra le rocce, un paesaggio montuoso che ricorda più il Canada che un’isola del Mediterraneo, e a seguire la cascata di Piscia di Gallu, alta circa 60 m.
Continuando per il sentiero il percorso sarà intervallato laghetti di acqua verde e vasche dove i più temerari potranno fare il bagno.
Vale la pena infine raggiungere la cima della Vacca Morta e godere del suo belvedere sopra la frazione di Cartalavonu e sulle montagne, con la costa in lontananza. Il tratto di salita in cima alla vetta è faticoso ma è ripagato da una vista spettacolare sulla Piana del Freto e sui Colli Rizzanesi. Scendendo si incontrano anche i ruderi del Casteddu di l’Accintu.
I Calanchi di Piana sono delle straordinarie formazioni rocciose di incredibile bellezza naturalistica, inseriti anche nel Patrimonio UNESCO.
Partendo dalla cittadina di Porto Ota salite verso Piana e lasciate l’auto in uno dei tanti spiazzi presenti lungo la strada. Da qui potrete scegliere diversi sentieri, tra cui uno dei più panoramici è sicuramente quello ad anello che parte dal Forte di Piana: l’Antico cammino dei Mulattieri.
Il sentiero attraversa pinete e boschi di castagni per poi aprirsi a meravigliosi panorami sugli strapiombi rocciosi nei pressi del locale Roches Bleues. Proseguendo sul sentiero, prevalentemente roccioso, si torna al punto di partenza.
Il percorso è lungo circa 6 km e ha una durata di circa 2,5h con un dislivello complessivo di circa 700 metri. Vi consigliamo di fare questa passeggiata al tramonto, quando le rocce si tingono di splendide tonalità tendenti al rosso.
Questa foresta che si estende per 1670 ettari è una vera oasi di frescura per chi vuole sfuggire alla calura della costa per una giornata.
Ci sono al suo interno una serie di percorsi escursionistici di diverse difficoltà che vi porteranno ad ammirare la magnifica foresta e le sua cascate, immerse in un fantastico paesaggio idilliaco fatto di pini ombrosi.
All’andata o al ritorno potete fare una sosta a Evisa, un tranquillo borgo circondato da castagneti, il cui frutto ha ottenuto la denominazione di origine protetta.
Questa striscia di terra protesa nel mare è una vera meraviglia. Con le sue sfumature di colore che vanno dal grigio al rosa, Capo Rosso si getta nel mare da un’altezza di 300 metri.
Merita davvero arrivare fin qui per una passeggiata in cima alla scogliera e ammirate l’incredibile vista che vi si aprirà sotto gli occhi.
Si può raggiungere la Tour de Turghio che domina Capo Rosso anche a piedi, con un’escursione di media difficoltà a causa delle salite e dell’assenza di ombra, in 3 ore andata e ritorno. E’ considerata una delle più belle escursioni del litorale corso.
Descrivere la bellezza spettacolare di questo promontorio è quasi impossibile. Con la sua bizzarra forma di nave che affonda offre una vista mozzafiato sulle scogliere, sui fondali, su Bonifacio e sull’Arcipelago Lavezzi.
Potete raggiungere questo punto panoramico seguendo un percorso di 4 km sulle falesie: un sentiero favoloso per gli amanti della fotografia, che vi permetterà di ammirare scorci altrimenti preclusi a chi si sposta con la macchina (prendendo la D58 dall’ospedale).
Calcolate 2 ore e mezza andata e ritorno, il dislivello è minimo e il sentiero non è difficile ma si snoda sul bordo della falesia senza ombra: attenzione massima se portate i bambini.
Questa oasi di pace e frescura fra le conifere odorose è un vero incanto per gli amanti della natura e delle escursioni, che siano esperti o dilettanti.
3000 ettari di ambiente incontaminato e purissimo abitato da mufloni, volpi, picchi muratori e cinghiali: una foresta incantevole a quasi 200o metri di altezza, con creste e crinali che fanno la gioia degli escursionisti.
Dall’Auberge de la Foret parte un sentiero pedonale senza difficoltà che costeggia il torrente Figarella dove si può anche fare il bagno. Dalla fine di questo sentiero partono percorsi decisamente più impegnativi quanto suggestivi che attraversano il cuore della zona.
Nella mappa seguente potete vedere la posizione dei principali luoghi di interesse citati in questo articolo.